Il passaggio da Montalcino del Giro d’Italia Under 23

Il fascino del ciclismo unito alla bellezza della Val d’Orcia. Si è svolta il 17 giugno la 4° tappa del Giro d’Italia Under 23, la gara che porta a spasso per l’Italia i migliori talenti italiani e mondiali. Una tappa durissima, la prima con arrivo in salita, passata da Montalcino e che ha visto il ventenne veneto Fabio Mazzucco perdere la maglia rosa, passata al colombiano Andres Camilo Ardila (poi vincitore del Giro). Una carovana di 600 persone è stata accolta con curiosità e passione dagli spettatori presenti sin dal punto di partenza, a Buonconvento, dove abbiamo incontrato Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale maschile di ciclismo su strada e ideatore di questo nuovo format del Giro d’Italia Under 23, ripristinato dopo cinque anni di assenza per dare la possibilità ai giovani di trovare un banco di prova impegnativo. “Volevamo alzare il livello del nostro movimento – spiega Cassani – e ci siamo dati da fare per riallestire una corsa che ha lanciato nel professionismo tantissimi campioni come Moser, Baronchelli, Battaglini, Simoni, Pantani. Questa corsa dà ai nostri giovani l’opportunità di mettersi in mostra e di crescere”.

Il Giro, novità di quest’anno, è passato dai percorsi storici di Eroica, Nova Eroica e Eroica Montalcino. “Questa è una terra di ciclismo, è terra per correre, per fare cicloturismo, per pedalare, bere, mangiare e vedere posti meravigliosi – sottolinea Cassani – la settimana scorsa ho pedalato su queste strade insieme a 30 amici. Sono zone conosciute, ci sono i percorsi permanenti e la strada bianca non è come il pavé, è un modo piacevole che ti offre la possibilità di immergerti nella natura. Noi che non abbiamo il numero sulla schiena possiamo gustarci lentamente tutto ciò che ci circonda, il paesaggio, il bello del silenzio. E, perché no, un calice di Brunello. Un bicchiere fa sempre bene, a maggior ragione quando il vino è buono”.