Vigne che sono giardini e una storia che profuma di leggenda: benvenuti nell’azienda Tiezzi

Per fare le cose perfette nel mondo del vino la ricetta non prevede poi così tanti ingredienti: passione, competenza, pazienza. Sono solo tre parole ma pensate a quanto sia difficile farle convivere insieme per tanti anni. Enzo Tiezzi ci è riuscito in modo eccellente e ne ha aggiunta un’altra, la determinazione. Il risultato è che l’azienda Tiezzi è un piccolo gioiello dove la storia è presente e futuro. Passione dicevamo, come quella, tra le tante, di portare avanti il blasone del podere Soccorso e la visione del professor Riccardo Paccagnini, antenato di famiglia che decise per primo (era il 1870) di scrivere la parola Brunello nell’etichetta della bottiglia facendo poi una “scorpacciata” di premi tra Bordeaux, Parigi, Marsiglia e Roma. Paccagnini può essere considerato a buon diritto un pioniere e un pezzo di storia della prima Docg d’Italia. Già e qui passiamo alla determinazione: Enzo Tiezzi è stato lo storico presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino che riuscì – con il vicepresidente Primo Pacenti e l’ex sindaco Ilio Raffaelli in prima fila – dopo una lunga battaglia e tanti viaggi a Roma a portare l’importante riconoscimento al re del Sangiovese. La competenza, perché Enzo Tiezzi è un affermato agronomo-enologo che per tanti anni ha svolto l’attività di consulente in favore di grandi aziende per poi decidere di ripartire da zero costruendosi una realtà produttiva che porta il suo nome e che si è presto affermata in un mondo competitivo come quello del vino. E infine la pazienza, quella che ti porta a non fare mai il passo più lungo della gamba, ad attendere il momento opportuno tanto in vigna che negli affari.  

Negli anni ’80 Enzo Tiezzi decise dunque di mettersi in proprio e acquistò, in un percorso a tappe, i poderi “Cerrino”, “Cigaleta” e lo storico “Soccorso” (nel 1999) a cui si aggiunge la recente ristrutturazione del podere San Carlo su cui c’è un progetto importante di cui parleremo tra poco. La storia inizia e oggi l’azienda Tiezzi, gestita da Enzo con il prezioso aiuto della figlia Monica, può vantare circa sei ettari a vigneto e quasi tre di oliveti. La produzione di vino oscilla sulle 30.000 bottiglie annue, la parte legata all’export tocca il 60% ma viene data molta importanza al mercato italiano. “Abbiamo deciso di potenziare i contatti con il nostro Paese – spiega Enzo Tiezzi – costruendo una rete di rapporti imporanti e la decisione si sta rivelando giusta. Come stiamo vivendo il momento? Non è facile ma allo stesso tempo dico che stiamo ripartendo bene, oltre al vino produciamo anche olio in piccole quantità e se l’annata ce lo consente. Non “trattiamo”, infatti, quasi niente e siamo biologici anche se stiamo chiedendo la certificazione così potremo scriverlo in etichetta”. Sono due le tipologie di Brunello di Montalcino proposte, il “Vigna Soccorso” e il “Poggio Cerrino” che presentano le sfumature tipiche del vigneto da cui nascono. Una cosa che contraddistingue l’azienda Tiezzi sono i terrazzamenti, le piante aromatiche, gli alberi da frutto, la natura che abbraccia le vigne per un colpo d’occhio davvero suggestivo. A San Carlo è stato ripristinato il promiscuo, con viti storiche (anche di 60 anni) che convivono con meli, peri e ciliegi. A Vigna Soccorso è una sinfonia di profumi tra pomi, more, fragole, fichi e ancora peri e ciliegi a cui fanno compagnia piante aromatiche – salvia, rosmarino e menta – le rose e le ginestre. Una vera e propria vigna-giardino oltre che un elogio alla biodiversità.

Un investimento importante degli ultimi anni è stata la nuova cantina che va a completare un progetto che si articola su tre gradi: “l’ultima è completamente interrata – dice Enzo Tiezzi – serve anche per lo stoccaggio, quella seminterrata è per l’imbottigliamento e ci sono le botti grandi e poi la ‘cantinetta storica’, quella di Riccardo Paccagnini. Le cantine sono contigue l’una con l’altra”. Ma c’è una altro progetto all’orizzonte, oltre al ripristino degli antichi vigneti, molto interessante ed è legato al Moscadello, il più antico vino di Montalcino, che nascerà a podere San Carlo. “Ci teniamo molto – dice Monica Tiezzi – questa tradizione non deve andare persa, era un mio sogno che presto diventerà realtà e che sarà impreziosito da una etichetta particolare. Più in là penseremo anche alla realizzazione di un altro ‘cru’, guardiamo con fiducia al futuro”. Che ha già tutti i presupposti per essere splendido come il passato.