Partita la vendemmia del Brunello, annata che si annuncia eccellente per il vino icona del Made in Italy nel mondo

Partita la vendemmia del Brunello a Montalcino, dove i grappoli di Sangiovese nelle vigne si presentano sani e al giusto punto di maturazione, grazie anche alle regolari piogge delle ultime settimane. “Quella del 2020 è una raccolta meno abbondante del 2019, ma con una qualità – ha detto Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino – che, per adesso, salvo imprevisti, risulta eccellente. I volumi più contenuti sono sostanzialmente una scelta dei viticoltori, che come abitualmente avviene, in luglio hanno fatto la vendemmia verde alleggerendo il carico delle viti”.

Con una produzione che mediamente varia a seconda delle annate tra 7-10 milioni di bottiglie e un valore che triplica dopo anni di affinamento in cantina, il Brunello di Montalcino è un’icona del made in Italy nel mondo, con 70 bottiglie prodotte su 100 destinate all’estero. Stati Uniti – principale mercato con il 30% delle vendite – ma anche Europa, da Canada e Giappone sono le piazze principali, in primo luogo di ristoranti stellati in ogni angolo del globo. . Un territorio unico per biodiversità, caratteristiche morfologiche e climatiche, coperto per il 50% da bosco e incolti, per il 10% da oliveti e solo per il 15% dalle vigne con la restante parte a seminativo, pascoli e altre colture.

Il clima, mediterraneo e prevalentemente mite, assicura alle uve un processo di maturazione ottimale, anche grazie alla continua presenza di vento. Montalcino è una comunità agricola tra le più importanti al mondo e tra le più virtuose a livello nazionale, con un’economia fondata per la metà delle proprie imprese da aziende agricole e un tasso di disoccupazione quasi nullo. Importante anche la capacità di assorbire gran parte della manodopera dai comuni limitrofi, raggiungendo 4.000 addetti nei periodi di punta.