Una sinfonia di valori e un elogio alla biodiversità: da Musico il Brunello di Montalcino è storia e famiglia

Il futuro parte dalla storia. Lo sa bene la famiglia Martini, una delle più storiche a Montalcino, che da sempre ha vissuto in simbiosi con la terra rispettandola, amandola e conoscendola in tutte le sue sfaccettature. Un bagaglio di competenze che sin dal passato faceva la differenza, non a caso “Mastro” Giovanni Martini, a cavallo tra ‘800 e ‘900, arrivava a reclutare anche 300 persone per mietere il grano nelle pianure maremmane svolgendo i lavori totalmente a mano. Senza dimenticare la grande manualità di Renato Martini, una qualità molto richiesta dai proprietari terrieri toscani che si avvalevano della sua abilità per la potatura di olivi, viti e frutteti. Nonostante un raggio d’azione che come abbiamo visto non si limitava ad un solo luogo, la famiglia Martini ha sempre riservato un posto speciale nel proprio cuore a Montalcino. Una svolta decisiva arrivò nei primi anni ’80 quando Giovanni Martini concretizzò la sua passione per la coltura della vite decidendo di acquistare dei vigneti e diventando, di fatto, produttore di vino. La tradizione poteva così continuare con gli stessi valori del passato, un insegnamento che non si è perso con il passaggio di mano al figlio Guido Martini, anche lui fedele al territorio e alla storia unica che si respira nella collina di Montalcino.

Oggi Musico, nome che deriva da un soprannome antico dato alla famiglia, è una realtà che si fa strada forte delle sue qualità ed orgogliosa del proprio legame con la terra. L’azienda, il cui vigneto è esposto a nord est, conta due ettari e mezzo di terreni (sia di proprietà che in affitto) e la produzione si attesta intorno alle 10.000 bottiglie di Brunello di Montalcino ed alle 2.000 di Rosso di Montalcino. Numeri che variano in base alle annate e che si “rinforzano” con la Riserva, l’Igt e la grappa. “Musico è un’azienda biologica registrata – commenta Guido Martini – il primo vino bio è il Rosso di Montalcino 2019 mentre per il Brunello bisognerà aspettare il 2024”.

La passione per la terra e la biodiversità è dimostrata anche dalle coltivazioni presenti: oltre alle viti e agli olivi, da cui nasce il prestigioso olio extra vergine di oliva che a Montalcino tocca punte di eccellenza, ci sono orti e frutteti. “Lo stile dei nostri vini è dato dalla terra – continua Martini – il Brunello di Musico è elegante, non utilizziamo prodotti chimici. Per anni ho lavorato vicino al babbo facendo esperienza, la tradizione e l’attenzione è dentro qualsiasi nostro prodotto”. I vigneti sono in località La Casella e in località Podere Paradisino dove l’azienda ha in mente un progetto per il futuro: “l’idea è di aprire l’agriturismo – conclude Martini – per incrementare l’ospitalità ma pensiamo anche ad un aumento di produzione”. Sempre con uno sguardo al passato per colorare di rosa il presente e il domani.