Vino: Brunello di Montalcino, una storia di primati. Marchio Dogc, enoturismo, mercato: 40 anni all’insegna dei record

Da primo fine wine d’Italia esportato negli Usa a prima Doc rossa nazionale nel 1966, ma anche unico vino italiano inserito tra le 12 etichette del secolo per Wine Spectator. È una storia fatta di primati quella del Brunello di Montalcino, che festeggia quest’anno il quarantesimo anniversario dall’assegnazione della Docg. Un traguardo raggiunto nel 1980 – anche in questo caso per primo -, assieme a Vino Nobile di Montepulciano e Barolo, dopo aver segnato tanti record importanti dal punto di vista del mercato, del brand e del territorio. Tra le tappe principali: quella del 1931, quando il Brunello è stato il primo vino tricolore d’alta gamma esportato nel mercato statunitense, per poi arrivare nel 1960 a diventare la prima etichetta italiana servita durante un ricevimento tra capi di Stato, nei calici del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e della regina Elisabetta II.

“Da tempo il Brunello detiene il prezzo medio più alto del prodotto enoico italiano – ha detto il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci -. Un trend che si riflette anche sul vigneto, con una stima per ettaro che in alcuni casi è in grado di sfiorare il milione di euro, per un valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro, il 4.500% in più rispetto a cinquant’anni fa. Segno – conclude Bindocci – che il brand-Brunello è stato in grado di crescere e consolidarsi nel tempo, diventando un simbolo e un ambasciatore del made in Italy nel mondo”.

Ma se il Re dei vini toscani ha una storia da record, da primato è anche il suo territorio di origine, che sotto molti aspetti ha fatto da apripista al settore vitivinicolo del resto della Penisola. È proprio a Montalcino infatti, che nel 1941 è stata fondata la prima enoteca pubblica del Paese, adibita alla vendita dei soli vini e prodotti della zona, quando ancora il concetto di ‘chilometro zero’ era sconosciuto. Sempre qui per la prima volta in Italia, nel 1948 una cantina ha aperto le porte ai visitatori, spianando la strada a quello che poi sarebbe diventato il fenomeno dell’enoturismo. Un asset, quello del turismo enoico, che oggi si dimostra fondamentale non solo per le aziende vitivinicole ma per tutta l’economia locale, con presenze che solo nell’ultimo decennio hanno registrato una crescita del 132%. E l’intraprendenza montalcinese si è tradotta anche in iniziative per celebrare il suo prodotto principe, con uno dei primi grandi eventi mediatici dedicati al vino italiano, il Centenario del Brunello del 1988, mentre nel 1993 Benvenuto Brunello inaugurava la sua prima edizione, diventando precursore di tutte le anteprime vinicole del Belpaese.