Il Brunello, straordinaria opera d’arte, tra pittori-produttori, etichette d’artista, bellezza e senso estetico

Simbolo ed eccellenza del Made in Italy nel mondo, il Brunello racchiude la vita e la terra, la sapienza e la cultura, è memoria di una lunga tradizione e di un’idea di civiltà. Il Brunello è una straordinaria opera d’arte del Belpaese, come ci ha detto di recente il “sommelier di Palazzo Chigi” Alessandro Scorsone, e nella sua storia troviamo tantissimi collegamenti tra vino e arte, tra artigianalità e bellezza, tra gusto e senso estetico. Basta citare la presenza a Montalcino di un artista come Sandro Chia, figura di spicco della transavanguardia italiana, che ha arricchito Castello di Romitorio, cantina inclusa, con l’originalità e la modernità delle sue opere. Proprio Chia, insieme ad altri artisti di fama internazionale, Mimmo Paladino, Pino Deodato, Gian Marco Montesano e Bertozzi & Casoni, firmò la piastrella celebrativa dell’annata 2015 durante Benvenuto Brunello 2016.

Un museo d’arte a cielo aperto è CastelGiocondo, il gioiello di Frescobaldi, che da anni, su ispirazione della lunga tradizione della famiglia che fin dal Rinascimento ha commissionato opere ad artisti straordinari come Filippo Brunelleschi e Donatello, promuove un premio rivolto all’arte contemporanea e ai giovani artisti, le cui opere vengono poi esposte all’interno della tenuta ed ispirano un’esclusiva collezione di Brunello.

Ma l’arte ritorna anche nelle etichette personalizzate di diverse aziende. Come NostraVita, dove Annibale Parisi, artista eclettico che ha spaziato dalla ceramica al legno fino alla pietra, dipinge a mano, una ad una, le etichette del cru del Brunello; come Le Chiuse di Sotto Gianni Brunelli di Laura Vacca e la loro etichetta d’autore, che deriva dal quadro “Elvira with a hat” dipinto da Richard M. Goodwin, economista di Harvard e Cambridge e cliente abituale del loro ristorante di Siena; o come Richard Parsons, ex consigliere economico di Barack Obama e in passato al vertice di colossi come Time Warner e Citigroup, che per la sua vendemmia n. 20, lo scorso anno, annunciò l’uscita di una nuova etichetta, realizzata dall’artista scozzese Chris Watson, per il primo cru dell’azienda Il Palazzone
.

Patrizia Cencioni ha festeggiato i trent’anni alla guida di Solaria, coincisi con l’uscita di una grande annata come la 2015, con un’edizione limitata e un restyling dell’etichetta storica, e collabora da tempo con un artista senese. La bellezza del paesaggio ha spinto il pittore svizzero Mario Bollag, dopo una vita in giro per il mondo, a scegliere Montalcino come luogo in cui vivere assieme alla moglie e musicista Athena Tergis, e quasi tutte le etichette dell’azienda, Terralsole, sono disegni realizzati da pittori di Haiti, dove dopo il terremoto del 2010 ha creato una fondazione benefica. L’etichetta del Brunello 2015 è invece realizzata dalla figlia Vivienne. Contiene la scritta “Be Happy”, un messaggio di speranza e gioia in un periodo complicato per tutti.

C’è poi chi si impegna a salvare i capolavori dell’arte italiana come Elisabetta Gnudi Angelini, che tramite la vendita dei vini di Caparzo sponsorizza progetti volti al recupero di piccoli ma importanti tasselli del nostro immenso patrimonio artistico, in partecipazione con l’ente no profit Associazione Civita presieduto da Gianni Letta. Ed è impossibile dimenticare la prestigiosa collaborazione con Fernando Botero, pittore e scultore colombiano di fama internazionale che nel 2002 concesse l’utilizzo di una sua opera, “Il ratto d’Europa”, per 9.000 bottiglie di Brunello di Montalcino 1997, l’annata migliore del Novecento. Pezzi unici da collezione venduti “en primeur” a scopo benefico, col ricavato che è stato destinato in favore delle popolazioni colpite dal sisma che devastò l’Umbria e le Marche.