Il cinema, Montalcino e il Brunello

Un rapporto speciale, fatto di bellezza e stima reciproca. E’ quello tra il cinema e Montalcino le cui strade si sono incontrate più volte e da cui sono nati capolavori assoluti. E spesso il ruolo di trait d’union tra questi due mondi affascinanti, la settima arte e la perla della Valdorcia, è stato ricoperto dal vino con il Brunello assoluto protagonista di scene diventate “cult” tra gli appassionati ma anche grazie alle aziende in cui si sono girate scene memorabili. Già perché le cantine sono anche “terrazze” sul mondo, straordinari esempi architettonici e naturali che diventano set ideali ed ambiti anche dai registi di fama. Di grandi cineasti passati per Montalcino c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ci vorrebbe un fiume di inchiostro per elencare il palmares di autentici geni come Franco Zeffirelli, Mario Monicelli o i fratelli Taviani, tra i massimi esponenti non solo del cinema italiano ma anche di quello internazionale.

La storia tra Montalcino e il cinema inizia ormai molti decenni fa e non si è mai interrotta grazie ad una perfetta combinazione tra panorami mozzafiato, bellezze naturalistiche e, come detto, il Brunello di Montalcino che ha sempre il suo fascino anche tra i protagonisti della settima arte. Il “primo ciak” arriva nel 1941 quando Esodo Pratelli scelse la città del Brunello per ospitare le “vicende” del film storico “La Pia dei Tolomei”. Ma saranno l’esteta Franco Zeffirelli, regista e scenografo anche teatrale, con il suo “Fratello Sole, Sorella Luna” nel 1972, e Otar Iosseliani, regista georgiano che nel 1988 ha girato, all’Abbazia di Sant’Antimo, “Un petit monastère en Toscane”, a catturare le bellezze artistiche e paesaggistiche di cui questo territorio è ricco e a renderle, in pellicola, con una raffinatezza e una vena poetica commovente. E poi c’è il Brunello, la star di molte “tavole”, vere o immaginarie, del cinema. Tre esempi: in “La più bella serata della mia vita” (Ettore Scola 1972), Alberto Sordi è alle prese con una bottiglia di Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi, mentre in “Venuto al mondo” (regista Sergio Castellitto, 2012, con la bellissima Penelope Cruz), Montalcino e il suo vino più celebre fanno da sfondo spezzando, per un attimo, la tensione del melodramma. E, infine, in “Letters to Juliet”, film di Gary Winick, un’amicizia è sancita dalla passione per un vino: il Brunello di Montalcino di Caparzo.

Il legame tra il cinema e il Montalcino è proseguito anche negli ultimi anni grazie a film di vario genere a dimostrazione di quanto sia “eclettico” questo territorio: nel nuovo secolo a Montalcino si sono girate scene dei film “Al momento giusto” con Giorgio Panariello, “L’Amore ritrovato” (2004, film diretto da Carlo Mazzacurati), “Meraviglioso Boccaccio” (2005) di Paolo e Vittorio Taviani e per ultimo, in ordine cronologico, “Made in Italy” (2019) del regista James d’Arcy con il grande e pluripremiato attore Liam Neeson.

In questo caso il set delle riprese, oltre al centro storico di Montalcino, ha coinvolto la tenuta di Argiano, prestigiosa “griffe” di Brunello. Montalcino è sempre stata particolarmente amata dai grandi protagonisti del cinema anche per godere di una vacanza di relax da vivere, magari, con amici speciali: Federico Fellini era ospite fisso dalla “Signora del Brunello”, Francesca Colombini Cinelli e proprio alla Fattoria dei Barbi ricevette il premio Nastro d’Argento, per il film “La città delle donne”. Insieme all’inseparabile moglie Giulietta Masini, Fellini era un grande appassionato di Brunello di Montalcino ma nel suo “menù ideale” non mancavano altre eccellenze locali come il pecorino o le “donzelline”.

I film dove almeno qualche scena è stata girata Montalcino

Made in Italy
Regia: James d’Arcy
Anno: 2019

Meraviglioso Boccaccio
Regia: Paolo e Vittorio Taviani
Anno: 2015

L’amore ritrovato
Regia: Carlo Mazzacurati
Anno: 2004

Al momento giusto
Regia: Giorgio Panariello e Gaia Gorrini
Anno: 2000

Grazie di tutto
Regia: Luca Manfredi
Anno: 1998

Un petit monastère en Toscane
Regia: Otar Iosseliani
Anno: 1988

Bonnie e Clyde all’italiana
Regia: Steno
Anno: 1982

Irene, Irene
Regia: Peter del Monte
Anno: 1975

Fratello Sole, Sorella Luna
Regia: Franco Zeffirelli
Anno: 1972

L’armata Brancaleone
Regia: Mario Monicelli
Anno: 1965

La viaccia
Regia: Mauro Bolognini
Anno: 1961

Io Caterina
Regia: Oreste Palella
Anno: 1957

Pia de’ Tolomei
Regia: Esodo Pratelli
Anno: 1941