Il Brunello di Montalcino visto dalla nuova generazione di produttori

50 anni fa, al Brunello di Montalcino, veniva riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata e oggi, sono i giovani produttori, quei ragazzi a cui nonni e padri hanno lasciato il testimone o iniziano a fare i primi passi in azienda, a fare un bilancio su questo primo mezzo secolo e su come la nuova generazione del Brunello vede il futuro. Tutti sono concordi nell’immaginare un futuro positivo per il “re del Sangiovese”, grazie ad annate eccezionali come le ultime e ai mercati sempre in crescita. “Non bisogna dimenticare mai il duro lavoro fatto dai nostri padri e dai nostri nonni – spiega alla Montalcinonews Amedeo Cencioni (Capanna) -, è grazie a loro infatti che il Brunello ha raggiunto una grande qualità a noi spetta oggi continuare a lavorare soprattutto nel settore del marketing e della commercializzazione”. È poi Alex Bianchini a raccontare: “rappresento la terza generazione di Ciacci Piccolomini d’Aragona, e il compito mio e dei miei coetanei è quello di lavorare con un occhio di riguardo per il territorio e per il nostro vino cercando di dare un contributo sostanziale nella valorizzazione di ciò che abbiamo ereditato”, a cui fa eco Giacomo Bartolommei (Caprili): “appartengo alla quarta generazione di produttori di Brunello. Il futuro per il nostro vino fa ben sperare, la Denominazione è in crescita anche grazie al momento di rinnovamento che stiamo vivendo. Sono molti i giovani con un rinnovato interesse per il territorio e la sua crescita attivi nelle cantine di Montalcino”. Per Francesco Ripaccioli, Canalicchio di Sopra: “il nostro territorio esprime un potenziale importante e dobbiamo puntare sempre più su unità e condivisione, valore aggiunto per un futuro roseo, si per il Brunello che per Montalcino”. Con Tommaso Cortonesi, La Mannella si parla, poi, anche delle altre Denominazioni del territorio: “il Brunello rappresenta il connubio tra tradizione e innovazione, è importante ricordare però anche il Rosso di Montalcino, prodotto giovane ma a cui noi, nuova generazione di produttori, siamo tanto legati e su cui puntiamo molto”.

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