Brunello, dagli Usa un coro unanime: no ai dazi sul vino

Circa 1.000 operatori intervenuti, oltre 50 aziende accreditate e un coro unanime: no ai dazi Usa che minacciano i produttori italiani ed europei. Si è concluso ieri a San Francisco “Benvenuto Brunello Usa”, l’anteprima a stelle e strisce delle nuove annate dei vini di Montalcino. Che continuano ad appassionare gli States, mercato di riferimento per il Brunello (vale il 30% dell’export), tanto che il rischio di eventuali dazi da applicare sui vini europei come ritorsione per la querelle Boeing-Airbus, che a febbraio potrebbero far salire vertiginosamente i prezzi, ha spinto diversi partner commerciali statunitensi a farsi spedire oltreoceano il vino già a gennaio. Si parla di 3,5 milioni di fascette, rispetto ai 2 milioni di un anno fa. Una crescita del 75% che “non ha precedenti”, spiega Fabrizio Bindocci. “Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno – dice il presidente del Consorzio del Brunello – il mercato degli Usa per noi è importante ma è anche vero che noi produttori siamo altrettanto importanti per i distributori, gli importatori, le enoteche e i ristoranti americani, che hanno spedito 25.000 lettere all’ufficio competente, dicendo che sarebbe un errore gravissimo penalizzare i vini italiani. Questo fa capire quanto sia altissimo negli Usa l’interesse per i nostri vini. Mi auguro che Donald Trump si ravveda e che ci dia ragione”.

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