Nicola Biasi è il miglior giovane enologo d’Italia 2020 secondo Vinoway Italia

È Nicola Biasi il miglior giovane enologo d’Italia 2020 secondo Vinoway Italia, che lo premierà ufficialmente il 10 ottobre, a Bari, in occasione di “Vinoway Wine Selection” 2021. Wine-maker di talento e con un’esperienza solida e internazionale nonostante la giovane età, dopo il diploma di enotecnico, Nicola Biasi inizia la carriera nel mondo del vino con le cantine Jermann e Zuani della famiglia Felluga. Si trasferisce poi nell’australiana VictorianAlps di Gapsted e successivamente nella sudafricana Bouchard Fialayson, per approdare poi in Toscana, prima da Marchesi Mazzei poi da Allegrini, in cui diventa capo enologo di Poggio al Tesoro a Bolgheri ed a San Polo a Montalcino, dove attualmente vive e risiede. “Arrivai nell’aprile 2007 – ricorda Biasi – Marilisa Allegrini aveva appena comprato San Polo e cercava un enologo interno. Un anno dopo sono diventato amministratore delegato e sono rimasto in azienda fino al 2015, quando decisi di iniziare la libera professione. La mia prima collaborazione, tutt’ora attiva, è stata con Podere La Vigna”.

Nel 2020 Nicola Biasi fonda a Montalcino la Nicola Biasi Consulting, uno studio di consulenza alle aziende vitivinicole che si avvale della collaborazione di diversi professionisti del settore tra cui un esperto agronomo, specialisti nel marketing e nel posizionamento di prodotto e di un laboratorio specializzato per il controllo della qualità dei vini. In portfolio aziende italiane che Biasi segue a 360° insieme al suo team di tecnici e professionisti.

Una carriera, quella di Biasi, impreziosita da iniziative come il progetto Vin de la Neu: un vino prodotto nella Val di Non, nella vigna di Còredo, a quasi 1.000 metri d’altitudine sulle Dolomiti, battezzato così per la grande nevicata caduta durante la prima vendemmia. Qui Biasi ha deciso di realizzare la propria azienda agricola e impiantare vigneti di Johanniter, una varietà resistente alle malattie fungine della vite, tra cui oidio e peronospora, ottenuta dai parentali nobili Riesling e Pinot Grigio. Questa caratteristica, insieme alle condizioni pedoclimatiche del vigneto, consente di ridurre quasi a zero i trattamenti anticrittogamici rendendo ancora più concreta la fattibilità di un progetto sperimentale e la produzione di un vino che si contraddistingue non solo per il varietale e per le caratteristiche organolettiche e qualitative eccellenti, ma anche per la quantità limitatissima, pari a meno di 1.000 bottiglie l’anno.

Un’iniziativa così coraggiosa che nel 2015 gli fa aggiudicare il premio Next in Wine di Simonit&Sirch in collaborazione con Bibenda: un riconoscimento dedicato ai talent under 35 del vino italiano per aver dimostrato una profonda conoscenza delle risorse ambientali del territorio e audacia nel portare avanti un tale progetto. Nicola Biasi è inoltre coordinatore tecnico del Wine Research Team di Cotarella che raggruppa oltre 35 cantine italiane e straniere sperimentali e innovative nel settore enologico.

“Sono onorato di ricevere questo premio che per me rappresenta la conferma di aver intrapreso la strada giusta – sottolinea Nicola Biasi – credo fermamente che l’enologo oltre a ‘fare’ il vino debba essere una figura chiave, insieme a tutto il suo team, nelle attività di gestione aziendale, dal vigneto alla cantina fino alla comunicazione e alla gestione dei costi di produzione. Affiancare l’imprenditore nelle scelte decisionali, definendo insieme i progetti strategici e gli obiettivi da raggiungere, è il suo ruolo. Un lavoro di squadra pianificato e monitorato in ogni passaggio, gestito con professionalità e grande passione. Ringrazio Davide Gangi, Presidente dell’associazione Vino Way Italia: il premio di Miglior Giovane Enologo d’Italia 2020 è uno stimolo a migliorare e crescere sempre di più e, insieme alle aziende che danno fiducia al mio lavoro, a portare ancora più in alto il valore dei vini italiani”.