La mezzadria, il Brunello, il futuro che guarda ad Oriente: la storia di Cantine Luciani 1888

“Il bronzo è lo specchio del volto, il vino quello della mente”. La citazione del drammaturgo greco Eschilo è anche la massima di Cantine Luciani 1888, realtà di Brunello dell’omonima famiglia di Montalcino. Una proprietà di 50 ettari prevalentemente sul versante orientale della città, fondata nel 1888 e per quasi un secolo assegnata ai contadini del territorio che si sono occupati di vino, olio, seminativi e allevamento di animali. Poi, finita la mezzadria e dopo un periodo di “congelamento”, nel 1986 Mario Luciani decide di piantare 1,5 ettari a Brunello e fa uscire la prima etichetta nel 1990, prima di essere affiancato dal figlio Francesco, alla guida dell’azienda dal 1998. “Mio padre – spiega Francesco – lavorava in altre aziende vitivinicole e iniziò a produrre vino per passione. Quando sono entrato abbiamo iniziato ad allargarci per arrivare agli 8 ettari di adesso, tutti a Sangiovese, di cui 3 a Brunello, 1 a Rosso di Montalcino e il resto tra Sant’Antimo e Igt Toscana”.

“I vini principali – continua Francesco Luciani – sono il Brunello, il Brunello Riserva e il Rosso di Montalcino, dal prossimo anno inizieremo a produrre anche un Igt. C’è pure l’olio: la produzione è limitata al consumo domestico e alla vendita ad alcuni ristoranti della zona”. 25.000 le bottiglie di vino annue, dalle 13.000 alle 18.000 quelle di Brunello. “Il Rosso di Montalcino è in competizione con molti altri vini, ma se il mercato lo richiede siamo pronti ad aumentarne la produzione. Il Brunello invece non ha di questi problemi. La richiesta adesso è un po’ rallentata, specialmente nel settore Horeca, ma molti nostri clienti vendono online e quindi il lockdown ha dato meno fastidio”.

“Non facciamo invece vendita diretta, non avendo una struttura ricettiva – conclude Francesco – in azienda siamo io e babbo, che si dedica soprattutto all’amministrazione”. La quasi totalità del vino (il 90%) è venduta all’estero, principalmente Stati Uniti e Nord Europa (Olanda, Danimarca, Germania…). C’è anche un po’ di Cina, e la volontà di Cantine Luciani, in futuro, è proprio di guardare all’Oriente.