Fine wine, il Brunello traina i vini italiani

C’è anche il Brunello di Montalcino dietro l’aumento d’interesse intorno ai fine wine, il cui giro d’affari, nonostante il lockdown, continua a crescere, come rivela il Liv-ex, l’indice di riferimento del mercato secondario dei vini da investimento: nel primo semestre 2020 il numero di vini scambiati è stato superiore del 39% sullo stesso periodo del 2019. Si amplia inoltre in modo vistoso la platea delle etichette, a tutto vantaggio delle produzioni del Belpaese, Brunello in primis. Ed è proprio il Brunello, con l’ingresso sul mercato della sua eccezionale annata 2015, a trainare il boom dei vini italiani (+154% da gennaio a luglio 2020). L’altro fattore determinante è stato l’aver superato indenne la scure dei dazi imposti da Trump, che hanno invece colpito i vini francesi, confermando i vini tricolore come un ottimo investimento anche Oltreoceano. “Sono notizie che fanno oltremodo piacere – commenta il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci – in un momento non facile il Brunello continua a marciare, e questo grazie anche all’impegno, alla capacità e all’attenzione dei produttori di Montalcino. Il livello qualitativo è cresciuto tanto negli ultimi anni ed è la strada giusta per avvicinarsi sempre di più al vertice del panorama enoico internazionale”.