A Fossacolle il Brunello di Montalcino è amore per il territorio e passione di famiglia

Famiglia unita, idee chiare, qualità produttiva e un amore per la natura e l’ambiente decisamente bello e concreto. Ci sono tutti gli ingredienti giusti per considerare Fossacolle un piccolo gioiello scintillante nella zona sud di Montalcino, a Tavernelle per la precisione. Sergio Marchetti, proprietario dell’azienda, fa parte di un’antica famiglia le cui origini risalgono al diciottesimo secolo e che si è sempre occupata, anche con le generazioni successive, di agricoltura. Una storia lunga e affascinante quella del podere che ebbe una svolta nel 1984 quando Sergio Marchetti ricevette queste terre in dono da Loffredo Gaetani dell’Aquila d’Aragona Lovatelli di Argiano, come ringraziamento e premio per il lavoro dedicato alla nobile casata. Fu un momento di grandi cambiamenti anche per la denominazione e per l’economia di Montalcino che stava per conoscere gli anni del boom con il Brunello che iniziava ad affacciarsi con successo negli Stati Uniti, un feeling poi cresciuto esponenzialmente anno dopo anno.

La figlia di Sergio Marchetti sposò Adriano Bambagioni e la famiglia partì a lavorare per conto proprio, coltivando il Sangiovese grosso e iniziando a produrre col nome Fossacolle. Furono necessari anni ed investimenti, sia per le vigne che per allestire una cantina adeguata, ma poi lavoro e pazienza portarono al riconoscimento degli impianti da parte del Consorzio e la storia moderna dell’azienda iniziò.

Oggi è Stefano Bambagioni a guidare Fossacolle, altro esponente di spicco della “nouvelle vague” dei produttori di Brunello, giovani che portano avanti la storia rispettando le tradizioni ma con le idee sempre proiettate sul presente e il domani. A Fossacolle ci si arriva seguendo le curve dolci e sinuose della provinciale Maremmana, poco più avanti di Case Basse e prima di Argiano, una zona pregiata anche dal punto di vista paesaggistico. Un piccolo gioiello dicevamo, Fossacolle conta infatti quattro ettari: dall’annata 1997 si produce il Rosso di Montalcino, il Brunello di Montalcino, la Riserva nelle annate migliori e, da quest’anno, il “Riesci”, Igt con i crismi e la considerazione di un “Supertuscan”. I mercati di riferimento dell’azienda sono gli Stati Uniti, il Canada e la Gran Bretagna. La produzione è di 15.000 bottiglie di Brunello di Montalcino, 3.500 di Rosso di Montalcino e altrettante dell’Igt “Riesci”. Quando l’annata è speciale si imbottigliano anche 1.500 di Brunello di Montalcino Riserva. Stefano Bambagioni, che è anche un chitarrista, ha una formazione internazionale ma per lui dividersi tra ufficio e vigna non fa differenza. Quando si siede al pc e risponde in perfetto inglese agli ordini che arrivano magari dai grattacieli di New York lo fa con gli scarponi sporchi d’argilla; prima di presentare i suoi vini nei grandi hotel di Toronto, Montreal e Londra vuole sapere se a Montalcino è piovuto. L’amore per la natura è uno dei tratti distintivi di Fossacolle, la filosofia aziendale non lascia dubbi a proposito.

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“Niente pesticidi, niente erbicidi: bisogna superare, senza esitazioni, questo uso della chimica in vigna. La mia – continua Stefano Bambagioni – è una generazione con grandi responsabilità: capisco che guardando la tv dal salotto di casa possa sembrare un argomento trito, ma per chi lavora la terra la situazione è seria. Bisogna rafforzare le piante per resistere all’aumento del riscaldamento e smettere di pensare che solo con i prodotti farmaceutici si possano combattere le malattie della vite. Difese indigene, insetti antagonisti e cura: bisogna starci in vigna, cercare il rapporto con la pianta, imparare a capirla ed ascoltarla. Ci vuole conoscenza, certamente, ma senza cuore e passione vengono vini senza cuore e passione”. Gli investimenti e le idee sono andati avanti nel tempo e continueranno: dal nuovo vigneto impiantato lo scorso anno fino all’etichetta su carta riciclata per il Brunello, altra iniziativa dal “cuore green” che interesserà anche gli altri vini di Fossacolle a partire dalla nuova annata. Obiettivo? Una bottiglia 100% riciclabile e sostenibile.

Il bisnonno in vigna, il nonno in cantina, il babbo che aiuta tutti e due: Lydia, l’ultima nata della famiglia Bambagioni, vede tutto questo. La sera, prima di dormire, ascolta le favole che gli racconta babbo Stefano ma ha già capito che la realtà, a volte, può essere ancora più bella della fantasia.